SERATA CON L'AUTORE: WALTER VIAGGI (8 MAGGIO 2024)

Nel corso degli ultimi dieci anni la “Street Photography” si è diffusa (ovunque) in modo davvero impressionante. Non è un fenomeno dovuto solamente al progressivo aumento di chi “fa fotografia”, o di chi ha scelto il mezzo fotografico per esprimersi o comunicare e raccontare le proprie “visioni” al mondo… le proporzioni infatti tra chi fa “fotografia di strada” e chi ha scelto generi/approcci diversi, non tornano. Il motivo di questo impressionante aumento abbraccia probabilmente un ventaglio di spiegazioni molto più complesso e molto più ampio.
Come spesso accade, tuttavia, all’aumento esponenziale di una qualsiasi attività, non sempre corrisponde un effettivo aumento sul livello “qualitativo” dell’opera derivata da tale attività… anzi, spesso, ci si imbatte proprio nel fenomeno opposto.
Parlando di “fotografia di strada”, è evidente che stiano affrontando uno dei generi/approcci fotografici più difficili e complessi… un genere spesso sottovalutato, travisato, contaminato, e manipolato.
In tanti (troppi) hanno provato a dare una definizione della “Street Photography” che possa essere “universalmente” riconosciuta, mettendo “paletti” e “confini”, definendo caratteristiche e peculiarità… ma, come sempre accade nel mondo dell’arte e della comunicazione, gli stravolgimenti sono all’ordine del giorno, perché (giustamente) la fotografia ognuno la fa come vuole, e la trasmette e la comunica nel modo che ritiene più opportuno.
I concetti espressi vengono quindi “ribaltati”, i paletti e i confini vengono “travolti” e, ad oggi, ormai tutto (o quasi tutto) è già stato “sdoganato” come “Street Photography”.
Quella (quelle) definizione, diventa pertanto solo una sorta di esercizio di “classificazione di genere” che sembra sempre meno importante, o inutile... e la conseguente assenza (di definizione) spesso, troppo spesso, crea molta confusione (specialmente per chi inizia o ha iniziato da poco) che contribuisce a non rendere interessanti moltissime delle immagini che oggi vengono proposte come “street photography”.
La fotografia di architettura, molti aspetti della ritrattistica, gli innumerevoli aspetti del reportage (dal reportage urbano al reportage sociale, dal reportage di viaggi al reportage di guerra…), finanche le elaborazioni più “spinte” nelle manipolazioni di Photoshop...tutto diventa, ed è già universalmente riconosciuto come “Street Photography”
Alla luce di quanto sopra, risulta quasi impossibile definire cosa sia o cosa non sia “Street Photography”… è preferibile pertanto scegliere la propria “visione” (che nel mio caso deriva dalla matrice bressoniana) e definirne e determinarne i relativi confini, per evidenziare quando un’immagine si ferma al livello di ritrattistica, quando appartiene al reportage e quando invece diventa “Street Photography”...sempre secondo la propria e personale “visione”.